Come gestire la Proprietà Intellettuale dei tuoi NFT
I diritti di proprietà intellettuale sono diventati un tema molto discusso nell’ecosistema NFT a partire dal 2021, in modo particolare a partire dalla vendita dei Bored Ape.
Hola 👋 questa è DECRYPTO, la newsletter che decripta le crypto.
Benvenute/i a tutti i nuovi iscritti di questa settimana, in questa newsletter vedremo:
🤯 I diritti di sfruttamento commerciali nel Web3
📸 Ci siamo, Instagram introduce gli NFT
💸 La Silicon Valley punta sul Web3
🟠 Mi hanno intervistato per parlare di Bitcoin
Ho deciso di utilizzare come copertina di ogni newsletter un’opera NFT di una diversa collezione, questa settimana la cover è un Mfers, il progetto meme NFT con licenza CC0 più famoso.
Non sai cos’è una licenza CC0? Lo spiego in questa newsletter. Buona lettura!
[tempo di lettura: 5 minuti]
🤯 I diritti di sfruttamento commerciali nel Web3
Quando si acquista un NFT la maggior parte delle persone pensa di:
Diventare ricca 🙅♂️
Acquistare un JPEG 🙅♂️
Entrare nel Metaverso 🙅♂️
Nessuna delle tre.
Acquistare un NFT significa soprattutto acquistare i diritti di proprietà intellettuale di un’opera.
Mi spiego meglio perchè la situazione è complessa, sfumata e varia da progetto a progetto 👇
I diritti di proprietà intellettuale sono diventati un tema molto discusso nell’ecosistema NFT a partire dal 2021, in modo particolare a partire dalla vendita dei Bored Ape.
Acquistando un Bored Ape, acquisti i diritti di sfruttamento commerciali illimitati sul tuo personaggio, in parole semplici significa che puoi creare un fumetto basato sul tuo Bored Ape, un film, una serie tv, un podcast, merchandising ecc. ecc.
Questa è una mappa che spiega in modo semplice, l’intellectual property dei Bored Ape
Ma cosa succede se qualcuno crea un business intorno al proprio Bored Ape e successivamente vende l’NFT sul mercato secondario, i diritti riguardanti il business vengono trasferiti?
La situazione è complessa.
In questo momento storico stiamo assistendo a un numero crescente di Creators che decidono di rendere di dominio pubblico la proprietà intellettuale dei loro progetti NFT fin dall'inizio, si chiama CC0, ed è ancora più permissiva di quella dei Bored Ape.
CC0 significa che la proprietà intellettuale è di tutti perché non è di nessuno.
L’artista XCOPY è CC0.
La collezione Mfers è CC0.
L’artista OSF, di cui abbiamo parlato in una precedente newsletter, è CC0.
E tantissimi altri.
Per esempio, Disney non potrebbe mai essere CC0.
Disney genera una mole gigantesca di revenue vendendo giocattoli e giochi basati sui suoi personaggi.
Potrebbero continuare a farlo se fosse CC0, ma poi non potrebbero impedire a qualcun altro di vendere giocattoli che utilizzano i personaggi Disney e questo probabilmente danneggerebbe i loro profitti.
Ripeto, la situazione è complessa.
Molti progetti NFT omettono del tutto le licenze o redigono licenze che creano più ambiguità di quante ne risolvano.
Per aiutare a risolvere questi problemi, a16z ha rilasciato una serie di licenze pubbliche e gratuite chiamate "Can't Be Evil", progettate specificamente per gli NFT.
Le licenze sono liberamente disponibili per tutti e hanno tre obiettivi:
Aiutare i Creators di NFT a proteggere i loro diritti di proprietà intellettuale;
Garantire ai possessori di NFT una base di diritti irrevocabili, applicabili e di facile comprensione;
Aiutare i Creators, i possessori e le loro community a liberare il potenziale creativo ed economico dei loro progetti con una chiara comprensione del quadro normativo in cui possono lavorare.
Per tutti i Brand e Creators che vogliono creare i loro NFT con un quadro normativo chiaro in merito ai diritti di sfruttamento potete trovare tutte le informazioni qui 👇
📸 Ci siamo, Instagram introduce gli NFT
Instagram è sempre più vicina al Web3, dopo gli annunci, un primo roll-out degli NFT a soli selezionati Creators, la piattaforma di Zuck permetterà il collegamento al proprio wallet per flexare 💪 gli NFT sulla piattaforma.
Personalmente non credo che Meta (ex-Facebook) sarà rilevante nel Web3, ne abbiamo parlato in diverse precedenti newsletter, ma sicuramente ogni sua mossa contribuisce all’adozione di massa degli NFT 👇
💸 La Silicon Valley punta sul Web3
a16z, il VC più famoso in Silicon Valley, ha guidato un investimento di 50 milioni di dollari a PROOF, azienda Web3 fondata da Kevin Rose, per aiutarla a entrare nella sua nuova fase di crescita e a diventare un’azienda leader nel Web3.
🟠 Mi hanno intervistato per parlare di Bitcoin
Per me Bitcoin non difende dall'inflazione
Per me Bitcoin non è un bene rifugio
Per me Bitcoin non è oro digitale
Per me Bitcoin non è tanto meno uno strumento finanziario attraente (Not Fainanscial Advais)
Quindi, cos’è per me Bitcoin?
Ne parlo in un’intervista condotta da Emanuele Magrini