Gli NFT di Monty, successo o flop?
Scriverò questo ultimo capitolo della newsletter come se fosse diretto proprio a te Marco, perché ho delle domande da porti a cui non ho risposta e che avrei voluto farti.
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Benvenute/i a tutti i nuovi iscritti di questa settimana, in questa newsletter vi parlerò di:
🖼️ Appendi i tuoi NFT in casa
🔒 Gli NFT per liberare Julian Assange
🏓 Gli NFT di Marco Montemagno, successo o flop?
[tempo di lettura: 5 minuti]
Ho deciso di utilizzare come copertina di ogni newsletter un’opera NFT di una diversa collezione, questa settimana la cover è un Crazy Fury di Marco Montemagno, il primo drop NFT fatto da un noto imprenditore / influencer italiano.
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Disclaimer
Il contenuto di questa newsletter non deve essere considerato come un consiglio di investimento. Non sono un consulente finanziario. Queste sono solo le mie opinioni e idee personali.
🖼️ Appendi i tuoi NFT in casa
Mi trovo spesso a parlare di NFT con amici, conoscenti e anche parenti (boomer) e l’obiezione che mi viene rivolta più spesso è:
“L’Enne Effe Ti non lo posso appendere in casa”
È chiaro che tale affermazione arriva da una generazione più analogica della mia, persone che danno maggiore importanza ad un bene reale piuttosto che digitale.
Nulla di male, ma che piaccia o no il mondo sta andando in un’altra direzione e i beni digitali, anche grazie agli Enne Effe Ti, acquistano il medesimo valore dei beni reali. La GenZ lo sa molto bene.
Nonostante appartenga alla generazione dei Millennials, non l’ho mai considerato un problema perché:
Non dobbiamo per forza materializzare un messaggio nato per un altro medium, per esempio, come fai a materializzare un’opera di Pak? Ma soprattutto, che senso avrebbe? 🤔
Comprare, appendere, togliere, rivendere, traslocare con opere fisiche per me sarebbe un problema. Il mercato NFT facilita gli scambi, garantisce il possesso e fornisce la sicurezza (in pochi click) che quell’opera non sia contraffatta.
Quando gli NFT diventeranno realmente mainstream ci sarà qualcuno incentivato a risolvere questo problema.
Be’ a quanto pare l’incentivo di creare cornici digitali connesse al proprio wallet è già arrivato, prima che gli Enne Effe Ti diventassero mainstream.
Solo i veri boomer possono registrarsi alla whitelist di Lago, una startup che ha creato delle cornici digitali per esporre in casa i propri NFT.
🔒 Gli NFT per liberare Julian Assange
Geniale. Nulla da aggiungere.
Pak collabora insieme ad Assange per creare una collezione NFT il cui scopo è sostenere le spese legali e sensibilizzare ancora una volta le persone sui temi per cui si batte WikiLeaks.
Censored, la collezione NFT di Pak e Assange, consiste in 2 opere d'arte generative interattive su blockchain Ethereum (ovviamente).
Un’opera 1/1 e un’edizione aperta e illimitata.
La prima opera è un'edizione singola (1/1) intitolata Clock. Questo NFT conta il numero totale dei giorni di Assange in prigione.
Poiché l'NFT è dinamico e generativo, è programmato per contare costantemente i giorni fino a quando Assange sarà libero.
L’opera, in vendita attraverso un’asta, se l’è aggiudicata AssangeDAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata che in pochi giorni ha raccolto +50 milioni di dollari 🤯
La seconda parte della collezione NFT si chiama Censored, un’edizione aperta, ovvero un numero illimitato di NFT, e gratuita.
Ognuno poteva tokenizzare il messaggio che voleva e “stamparlo” sulla blockchain. Poteva essere qualsiasi cosa come una parola, un simbolo, una dichiarazione, uno scopo, un’ipotesi, un’idea, una domanda, una visione, una credenza, un piano, un indizio, un pensiero, un sentimento, qualsiasi cosa.
Tutti i 29,800 messaggi tokenizzati resteranno censurati e prigionieri fino a quando Assange non sarà libero.
Censurati perché le parole sono barrate.
Intrappolati perché gli NFT non possono essere scambiati o venduti.
Ancora una volta Pak mi stupisce, portando ai limiti le potenzialità degli smart contract e trasforma il collezionista d'arte nel creatore dell'opera d'arte, su enorme scala.
Ormai è il quarto drop di Pak a cui partecipo, ogni volta leggo news, newsletter, rumors, partecipo a Spaces su Twitter con altri collezionisti, leggo Discord e dopo mesi di ricerche, errori, soldi persi e guadagnati ho capito un aspetto molto importante per partecipare ai drop di Pak.
Fai il contrario di quello che fanno tutti.
Nella newsletter agli abbonati di DECRYPTO ho spiegato una strategia per questo drop NFT di Pak 👇
🏓 Gli NFT di Marco Montemagno, successo o flop?
Scriverò questo ultimo capitolo della newsletter come se fosse diretto proprio a te Marco, perché ho delle domande da porti a cui non ho risposta e che avrei voluto farti.
Non sono un tuo hater ma nemmeno un tuo fan.
Apprezzo alcune tue iniziative e ne critico altre, nonostante questo negli anni ho comprato diversi tuoi servizi.
Ho seguito con interesse il drop del tuo NFT perché riconosco la tua capacità di muoverti in fretta e anticipare i trend in Italia che arrivano dagli USA, e mi avrebbe fatto piacere scambiare “4 chiacchiere” sul tema NFT, ma non ho ricevuto risposta..
Iniziamo 💪
Perché ora?
Perché lanciare un NFT in Italia ora?
Sappiamo, dai dati on-chain, che gli utenti giornalieri di OpenSea a livello globale sono circa 60,000-70,000, pochissimi, significa che gli italiani in questo settore sono poche centinaia.
Ha senso lanciare una collezione NFT in Italia essendo a conoscenza di questi dati oppure è solo una strategia di marketing per dire:
“Sono stato il primo a lanciare gli NFT in Italia”
Non avrebbe avuto più senso aspettare qualche mese l’uscita di Coinbase NFT Marketplace che sarà un mercato secondario aperto, on-chain e che semplificherà l’esperienza utente con la custody degli NFT presso il proprio account Coinbase e agevolerà il processo di pagamento tramite carta Visa / Mastercard?
Inoltre la quantità di scam presenti su OpenSea è altissima. Ecco cosa mi compare quando cerco “Monty Lab” su OpenSea: 4 collezioni diverse.
La presenza di scammer allontana le persone che non sono familiari in questo settore, e il tuo pubblico composto da milioni di persone, rientra in questa categoria.
Attenzione!
Se volete comprare un NFT di Marco andate sul sito ufficiale e seguite solo i link ufficiali.
Chi è questo wallet?
Da investitore in NFT una delle prime cose che vado ad analizzare è la distribuzione della collezione nei vari wallet dei collezionisti, successivamente guardo chi sono i collezionisti, che opere hanno in portafoglio, la loro attività e la loro profittabilità.
Cosa significa in parole semplici?
Assicurarsi che un solo collezionista non detenga una quota troppo grande rispetto a tutti gli altri, per evitare manipolazioni di prezzo. Inoltre, assicurarsi che le persone che detengono la collezione non siano traders pronti a vendere tutto al primo cenno di pump o dump.
A questo link è possibile vedere tutti i dati dello smart contract di Crazy Fury, compreso la distribuzione degli hodler.
Chi è questo wallet che possiede quasi il 20% di tutta la collezione!?
Inoltre se provo a cercare questo wallet su OpenSea vedo che ha nascosto tutte le sue opere.
Pertanto ho usato Zapper.fi, nota dashboard per blockchain EVM, per analizzare questo portafoglio e noto che l’unica collezione che possiede sono i Crazy Fury, per un valore di +$140,000.
Non voglio fare il detective, questo è parte del mio lavoro da investitore ed è una pratica che svolgo quotidianamente per selezionare le collezioni NFT su cui investire. Quindi, la mia domanda è:
Questo wallet è tuo e lo usi per fare buyback delle tue opere?
Non ci sarebbe nulla di male nel farlo, anzi, sarei molto più sereno se sapessi che questo wallet è di tua proprietà e non di una whale pronta a scaricare i suoi NFT non appena il floor price aumenta. In quel caso sarebbe un problema per tutto il progetto..
Al tempo stesso però, significa che non sono state vendute 2600 NFT come dici sui tuoi canali social, ma poco più di 2,000 su 10,000.
Rivoluzione o cash grab?
Gli NFT, grazie agli smart contract, abilitano scenari ed economie che prima non potevano esistere. L’esempio che mi piace sempre citare a chi non conosce bene questo ecosistema è Pak, l’artista che maggiormente esplora, e cerca di oltrepassare, i limiti degli smart contract.
Veniamo subito alla domanda:
Perché i tuoi NFT servono per vendere prodotti già esistenti nel web2?
Vediamo uno per uno i benefici di acquistare 10x Crazy Fury:
Accesso al gruppo Discord dedicato per interagire con la Community (non c’è bisogno di NFT per accedere ad un gruppo discord privato)
Sconto del 50% sull'abbonamento mensile a Competenze (non c’è bisogno di NFT per avere uno sconto)
Sconto del 50% sull'abbonamento annuale a 4books (non c’è bisogno di NFT per avere uno sconto)
Coupon sconto del 30% valido per la creazione di un Metaverse Custom su The Nemesis (non c’è bisogno di NFT per avere un coupon)
Partecipazione a n. 1 video call su Discord di gruppo al mese con Monty per il periodo 2022/23/24 (non c’è bisogno di NFT per fare live di gruppo private)
Accesso prioritario alla nuove collezioni di NFT (non c’è bisogno di NFT per accedere ad una whitelist)
Il nuovo libro di Monty “365 lezioni che ho imparato da 365 persone straordinarie”, in vendita solo via NFT (il libro NFT è una buona idea con una buona tokenomics altrimenti è una cafonata per vendere un libro pagando 50$ di gas fees, in ogni caso, compro un NFT per avere un altro NFT, giusto?)
Accesso a 1 evento fisico (covid permettendo) o virtuale con Monty e super ospiti, di due giorni, una volta all'anno per 3 anni (anche qui, non serve un NFT per accedere ad un evento fisico)
Il libro Lavorability: 10 abilità pratiche per affrontare i lavori del futuro (infine, non serve un NFT per avere un libro fisico o kindle)
Lungi da me dover per forza criticare tutto.. ma,
Sai cosa davvero mi sarebbe piaciuto vedere nei tuoi NFT?
La condivisione del valore economico.
Condivisione di royalities sui tuoi prodotti / servizi.
Ovvero, creazione di una DAO, attraverso NFT, e rewards alla community attraverso il tuo token (mi permetto di dargli già io il nome $PIRU).
Sarebbe potuta essere la prima DAO media company italiana creata dagli utenti.
Immagina di avere migliaia di dipendenti che paghi con i tuoi token 🤔
Il token $PIRU, con la sua tokenomics e i suoi real use case lo avresti potuto usare come metodo di pagamento per tutte le iniziative e servizi sopra elencati, creando domanda per il token e non solamente selling pressure.
Andiamo avanti con le speculazioni, e immaginiamo di poterlo mettere in staking e/o in pool di liquidità e guadagnarci un interesse annualizzato (APR) generato dalle commissioni di ogni scambio ( pool $PIRU/$USDC, comprare il biglietto del tuo evento, il libro, abbonamenti alle tue startup ecc.).
La mia immaginazione ora vola e inizio a pensare che con la treasury creata dalla vendita degli NFT e dall’emissione di $PIRU si possa iniziare a collezionare NFT di altri artisti. Questi NFT possono esser frazionati su fractional.art, e usati come collaterale per prendere a prestito altre crypto da utilizzare in altre strategie nella DeFi, aumentando il valore della treasury e distribuendo agli holder del token $PIRU delle rewards (per esempio il libro NFT)
Perché ti sei limitato a pensare così in piccolo e vendere NFT per accedere a servizi già esistenti senza condividere il valore economico con la tua community, abbracciando a pieno le possibilità offerte dal web3?
Per me il web3 è solo una cosa: ownership.
Nel web2 si trovano modi per guadagnare dai propri followers.
Nel web3 si trovano modi per far guadagnare i propri followers.
Spero di ricevere una risposta a queste domande o avere nelle prossime settimane un sincero confronto suoi miei canali.