Il boom dell'Arte Generativa
L'arte generativa è arte algoritmica, una forma di arte generata da computer le cui opere provengono da un algoritmo che un artista ha progettato su misura per realizzare output unici.
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Benvenute/i a tutti i nuovi iscritti, questa settimana parleremo di un fenomeno in forte ascesa nel mondo degli NFT, l’arte generativa.
Che cos’è l’arte generativa
Breve storia dell’arte generativa NFT
Conclusioni
[tempo di lettura: 5 minuti]
Ho deciso di utilizzare come copertina di ogni newsletter un’opera NFT di un diverso artista, questa settimana la cover è un Chromie Squiggles, una delle collezioni più celebri di Art Blocks, la piattaforma leader nel mondo dell’arte generativa on-chain.
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C'è una nuova forma d'arte in ascesa. L’arte generativa.
L'arte generativa esiste dagli anni '60, ma le nuove piattaforme di arte generativa on-chain, basate sulla blockchain, stanno spingendo questo fenomeno in una nuova ed eccitante direzione.
L'arte generativa è arte algoritmica, una forma di arte generata da computer le cui opere provengono da un algoritmo che un artista ha progettato su misura per realizzare output unici.
Per quanto riguarda Ethereum e gli NFT, l'arte generativa implica che un artista carichi un algoritmo personalizzato in uno smart contract. Quando un collezionista decide di comprare l’opera di una determinata collezione, l'algoritmo sottostante viene attivato e porta alla creazione di un’opera NFT unica e differente da qualsiasi opera esistente e futura.
L'arte generativa può sembrare il risultato di azioni tecniche di scarsa rilevanza per la nostra vita quotidiana.
Cosa può raccontarci un algoritmo dell'esperienza umana?
Sessant'anni fa, agli albori dell'arte generativa, c'era davvero poca connessione fra algoritmi e società. Oggi, gli algoritmi conoscono e plasmano meglio di chiunque altro la nostra vita.
Una quantità considerevole del nostro tempo è ora trascorso in ambienti digitali e tutti gli strumenti digitali che usiamo sono stati modellati da team di sviluppatori, quasi tutti provenienti da una ristretta area del pianeta chiamata Silicon Valley. I nostri metodi per creare, condividere e visualizzare la nostra cultura (testi, immagini, video e games) sono tutti sviluppati attraverso codice.
Se il legno, il cemento, il vetro e l'acciaio erano i materiali principali delle costruzioni più significative del 20° secolo, il coding li ha facilmente soppiantati nel nuovo millennio. In questo contesto è naturale che l'arte debba stare al passo con le evoluzioni della società, e il coding non sta solo plasmando i nostri edifici moderni, sta plasmando le nostre relazioni, la nostra comunicazione, il nostro consumo, la nostra creatività, il nostro apprendimento, la nostra memoria, la nostra stessa visione di noi stessi.
Come l'acciaio e il cemento, la programmazione digitale non è un mezzo neutro e perfettamente malleabile. Non si può fare tutto ciò che si vorrebbe. Alcune realizzazioni sono facili, altre sono laboriose o effettivamente impossibili. L'architettura dei moderni computer, il design attuale dei sistemi operativi, i linguaggi di programmazione hanno tutti una forte influenza su ciò che possiamo programmare e su ciò che tendiamo a programmare, di conseguenza, gli algoritmi che avvolgono le nostre giornate hanno una forma che è in gran parte predeterminata da queste limitazioni.
Proprio come gli artisti del passato hanno esteso la nostra visione sulle possibilità di lavorazione del marmo, della pietra, della ceramica, dell'acciaio, del cemento e del vetro, e hanno cambiato le nostre convinzioni sul ruolo che potevano avere nelle nostre vite, il medesimo compito hanno oggi gli artisti digitali che programmano gli algoritmi.
Per esempio, è probabile che in un’opera di arte generativa notiate una tendenza verso linee dure e pulite - un'estetica che deriva direttamente dal bisogno dei nostri computer di essere sempre esatti.
L’artista dovrà spingere l’algoritmo verso numerosi limiti tecnici per trasformare i suoi istinti artistici in istruzioni esplicite. I computer non accettano istruzioni confuse. Devono sapere esattamente cosa vuoi che facciano e come farlo.
L'artista lavorerà per iniettare la casualità e sorpresa in un ecosistema che è stato accuratamente progettato (da chi ha scritto il sistema operativo, il linguaggio di programmazione, l’architettura della macchina) per comportarsi in modo prevedibile.
Uno dei progetti che guida questo movimento è Art Blocks. È una piattaforma dove artisti e collezionisti possono creare e acquistare pezzi unici di arte generativa.
Nel 2021 l'emergere di questo settore è stato a dir poco incredibile e da un movimento artistico di nicchia, l’arte generativa è diventata mainstream e altamente quotata dal mercato degli NFT e dell’arte in generale.
Breve storia dell’arte generativa on-chain
CryptoPunks (giugno 2017): Le immagini dei CryptoPunks sono state generate off-chain da Larva Labs.
MoonCats (agosto 2017): Il primo progetto generativo da collezione NFT on-chain dove la generazione dei gattini e dei dati sono stati fatti interamente da Ethereum.
CryptoArte (agosto 2018): Un progetto di arte generativa che ha creato opere d'arte basate su blocchi Ethereum.
Autoglyphs (aprile 2019): Il progetto inaugurale di criptoarte on-chain di Larva Lab.
Chainfaces (gennaio 2020): Facce di testo ASCII create da Nate Alex.
Avastars (aprile 2020): Avatar da collezione on-chain, per la prima volta costituiti da arte vettoriale generativa attraverso la tecnologia SVG.
Squiggly (ottobre 2020): 100 opere create da Nate Alex composte da linee generate casualmente e completamente on-chain.
Art Blocks (novembre 2020): La prima dapp (applicazione decentralizzata) di arte generativa on-chain Ethereum, su misura sia per gli artisti che per i collezionisti.
L'arte generativa lavora a stretto contatto con l'essenza che plasma i nostri nuovi mondi digitali. Il codice.
Le nostre vite future saranno costruite con esso, il metaverso è un esempio. Come la chiesa per millenni ha commissionato ai migliori artisti enormi affreschi, cupole e costruzioni che costruissero una nuova esperienza umana, l’'esplorazione artistica del codice e di come può essere re-immaginato, riesaminato e rimodellato è fondamentale se vogliamo costruire i paesaggi digitali che verranno.