Ti è mai capitato di svegliarti, e pensare..
“Dovrebbe esserci più decentralizzazione fra le piattaforme che utilizzo quotidianamente” ?
Ti è mai capitato di svegliarti, e pensare:
“Dovrebbe esserci più decentralizzazione” ?
Ovviamente no.
Utilizzare sistemi decentralizzati non è un’attività che si percepisce come urgente, tuttavia, ciò che non è urgente può comunque essere importante. Pensa alla tua agenda, se fai attenzione, tende a riempirsi di attività urgenti ma poco importanti.
Rispondere immediatamente a tutte le email, ai messaggi WhatsApp, e le notifiche, sono spesso percepite come attività urgenti ma, la maggior parte delle volte, sono poco importanti. Lo stesso vale per tutte le commissioni che ogni giorno facciamo, in modo particolare quelle burocratiche.
Vanno svolte.
Sono urgenti.
Ma non migliorano di un millimetro la qualità delle nostre vite.
Una tendenza comune è finire con il riempirsi le giornate di attività urgenti, e lasciare per ultime le attività importanti.
Quindi, quali sono le attività non urgenti ma importanti nella vita? Dipende.
A seconda della tua scala di valori, per te, potrebbe essere importante ciò che per me non lo è, e viceversa. Personalmente, con il tempo, la mia scala di valori è cambiata sensibilmente, e le attività importanti nella mia vita sono cambiate di conseguenza.
Oggi, per me, uno degli aspetti più importanti da preservare e tutelare è la mia privacy, la mia sicurezza digitale, il mantenimento, in alcune aree della mia vita, dell’anonimato. Altresì importanti sono, la libertà di spostamento (in risposta ad altri o futuri lockdown), libertà di espressione (in risposta alla censura delle piattaforme digitali), libertà di scambio (in risposta ad una burocrazia sempre più invadente).
Non sono aspetti urgenti, o che non mi fanno dormire la notte ma, sono aspetti fondamentali nella mia vita.
Per questo motivo, credo fortemente, che la decentralizzazione sia importante.
In questo post intitolato “Why decentralization matters”, di febbraio 2018, Chris Dixon, General Partner in Andreessen Horowitz, spiega come durante la prima era di internet, che va dagli anni '80 ai primi anni 2000, i servizi internet si basavano su protocolli aperti, e non su aziende.
Nella seconda era di internet, dalla metà degli anni 2000 ad oggi, le aziende tecnologiche, come per esempio Google, Apple, Facebook e Amazon, hanno sviluppato software e servizi che hanno superato rapidamente le capacità dei protocolli aperti.
E alla fine, gli utenti hanno preferito spostarsi dai servizi open del Web1 ai servizi centralizzati, ma più user friendly, del Web2.
Ora, stiamo entrando nella terza era di internet, il Web3, e le reti decentralizzate possono vincere per lo stesso motivo per cui hanno vinto la prima:
Conquistando il cuore e la mente di imprenditori e sviluppatori.
L’esempio più recente, di cui si è ampiamente parlato su X (ex Twitter) questa settimana è il nuovo social decentralizzato: Farcaster.
Personalmente, sono molto scettico quando sento parlare di “nuovo social”. Un social network, come dice la parola stessa, è una rete sociale di persone, e l’effetto network è tutto. Come sarebbero Instagram, TikTok, Facebook, ecc. senza contenuti?
Creare un nuovo social network nel 2024 è difficile perché è dannatamente faticoso spostare miliardi di nuovi utenti.
Scalzare Facebook (ops, Meta) sarà difficile, ma l’esperimento di Farcaster vale la pena di esser raccontato.
Il messaggio che manda Farcaster è chiaro:
Lascia che le persone costruiscano cose interessanti sopra il tuo prodotto e smetti di costruire prodotti chiusi.
Ma, che cos'è Farcaster?
Farcaster è un protocollo di social media. La differenza con i sistemi che conosciamo oggi è che non si tratta di un Social Network ma di un protocollo su cui poter costruire Social Network.
Nell'ecosistema decentralizzato di Farcaster, gli utenti possono creare (e hanno già creato) una serie di app che svolgono varie funzioni di social media, questa è una mappa:
Assenza di censura, controllo sui propri dati e perfetta interoperabilità degli account in tutte le app costruite sul protocollo di Farcaster sono i principali selling point di Farcaster.
Nonostante i media di settore abbiano pubblicato fior di articoli, questa settimana, sul successo di Farcaster, il “nuovo Social Network” ha solamente 40.000 utenti attivi giornalmente e 159.000 utenti totali. Briciole rispetto ai colossi che siamo abituati ad utilizzare ogni giorno.
La strada per Farcaster è tutta in salita.
Soprattutto perché nessuno di noi si sveglia la mattina pensando:
“Dovrebbe esserci più decentralizzazione” ?
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