Un anno nel Web3. Pro e contro 🤯
Nel Web3 i contenuti diventano prodotti finanziari con costanti fluttuazioni di prezzi
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Benvenute/i a tutti i nuovi iscritti di questa settimana, in questa newsletter vedremo:
🤯 Un anno nel Web3. Pro e contro
👕 Quanto hanno guadagnato i brand nel Web3?
🧠 La proprietà intellettuale nel Web3
🎙️ Un’intervista da ascoltare
Ho deciso di utilizzare come copertina di ogni newsletter un’opera NFT di una diversa collezione, questa settimana la cover è un NFT della collezione DeGod, il progetto NFT del momento creato sulla blockchain Solana.
🤯 Un anno nel Web3. Pro e contro
Ad agosto 2021 decisi di mollare (di nuovo) tutto; clienti, collaborazioni e collaboratori, per iniziare il mio percorso nel Web3.
Tiriamo le somme un anno dopo. Com’è stato?
Durante i primi mesi di questo viaggio nel Web3 il mio MacBook era costantemente acceso con una cinquantina di tab aperte su Chrome.
Articoli, saggi, thread Twitter, newsletter accumulate che non riuscivo a finir di leggere.
Ogni qualvolta pensavo di aver compreso sufficientemente un argomento, scoprivo che quanto appena letto rappresentava una piccola porzione di quel tema, altre decine di articoli e persone da seguire mi aspettavano 😩
Avevo la sensazione di essere costantemente sommerso.
Un anno dopo le tab di Chrome non solo non sono diminuite, ma ho deciso di utilizzare due diversi browser 🥲
L’ammontare di novità, upgrade tecnologici, eventi e stress è semplicemente disumana.
Una settimana nel Web3 equivale ad un anno nel Web2.
Il motivo principale di questa dinamicità estrema è perché nel Web3 tutto è open-source. Tutti possono prendere ciò che ha fatto qualcun altro, replicarlo, migliorarlo e lanciarlo sul mercato.
Tutto diventa facile, veloce e competitivo.
Questo crea una crescita esponenziale che nel Web2 non è semplicemente possibile.
Esser sottoposti ad una dose giornaliera continua e costante di cambiamenti ti obbliga a ripensare costantemente al tuo lavoro, al tuo workflow, ai tuoi ritmi e ai tuoi investimenti.
Esattamente, hai letto bene: ai tuoi investimenti.
Nel Web3 i contenuti diventano prodotti finanziari con costanti fluttuazioni di prezzo.
Un JPEG nel Web2 accumula (o perde) likes ❤️
Un JPEG nel Web3 accumula (o perde) valore economico 💸
Nel Web2 è l’algoritmo di Instagram a decretare se la foto deve o non deve raggiunge i tuoi followers.
Nel Web3 è il mercato a decretare se il tuo NFT deve o non deve aumentare di prezzo.
È uno stress TOTALMENTE diverso.
Non credo che la salute mentale degli utenti nel Web3 migliorerà, anzi, in questo momento trovo sia nettamente peggiore.
Un mese e rischi di finire in burn-out 🤯
Abbiamo impiegato 10 anni per capire che followers e like non indicano la bravura di un professionista nel Web2.
Quanto impiegheremo per capire che il valore di un NFT non indica la bravura di un professionista nel Web3?
In conclusione, sono sempre più convinto che il Web3 sia la naturale evoluzione dei social, più dinamico, rapido, globale e con più opportunità di quanto Instagram & Co oggi offrano.
L’altro lato della medaglia è un nuovo livello di stress a cui molti di noi non sono ancora abituati.
Io vi ho avvisato, voi che fate? Rimanete dove siete nel Web2 o venite da questa parte?
👕 Quanto hanno guadagnato i brand nel Web3?
Un utente ha creato una bellissima dashboard per monitorare costantemente quanto i brand stiano guadagnando dalle loro collezioni NFT.
Su LinkedIn ho analizzato nel dettaglio le strategie di ogni brand con alcune considerazioni personali, se vuoi leggerlo qui
🧠 La proprietà intellettuale nel Web3
Come cambia la proprietà intellettuale nel Web3? In questa infografica si può vedere come Yuga Labs, i creatori dei Bored Ape, abbiano rivoluzionato il mercato dei diritti commerciali. Più libertà = più guadagni.
Ogni possessore di un Bored Ape può utilizzare il suo personaggio ANCHE per fini commerciali 🤯
È come se possedendo l’NFT di Topolino si potesse utilizzare il personaggio Disney per fini commerciali propri, creando e vendendo fumetti, merchandising, carte e tutto ciò che desideriamo.
Disney non lo permette. Yuga Labs si. Chi avrà la meglio in futuro?
🎙️ Un’intervista da ascoltare
I founder di Yuga Labs, sempre loro, i creatori dei Bored Ape, sono rimasti anonimi fino a poche settimane fa. Nessuno sapeva chi fossero, fino a quando qualcuno ha parlato 👀
Questa è la loro prima intervista pubblica in cui spiegano gli ultimi folli 12 mesi e di come siano passati da zero ad avere un’azienda valutata MILIARDI.
Intervista assolutamente consigliata 👇
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