Sei proprietario delle tue parole?
Nel 1985 nacque The WELL, una delle prime community online dove i lettori potevano discutere di qualsiasi tema, senza alcuna limitazione.
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Ho cambiato leggermente il format della newsletter aggiungendo un approfondimento e più curiosità!
Ho deciso di utilizzare come copertina di ogni newsletter un’opera NFT di una diversa collezione, questa settimana la cover è Cargo #422 di Kim Asendorf.
[tempo di lettura: 4 minuti]
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Sei proprietario delle tue parole?
Nel 1985, una delle prime community online prese vita su una serie di server nel nord della California. The Whole Earth 'Lectronic Link, o The WELL, era un luogo d'incontro dove i lettori potevano discutere di qualsiasi tema, senza alcuna limitazione.
La prima regola di The WELL era YOYOW: "You Own Your Own Words", in italiano, “Sei proprietario delle tue parole”.
Non era solo uno scambio di informazioni, ma la costruzione e la manutenzione di un mondo culturale alternativo e condiviso.
Le parole scritte su The WELL erano la memoria collettiva della comunità, la fonte della sua coesione e del suo rinnovamento.
I media, in tutte le loro forme, dai libri ai blog alle blockchain, hanno da tempo svolto la funzione di memoria collettiva. Non è un caso che The WELL, uno dei primi esperimenti di organizzazione della cultura online, sia nato da una pubblicazione indipendente su come vivere diversamente.
Tuttavia, oggi le piattaforme social hanno reso sempre più precario il rapporto tra media e community. I creators sono costretti a produrre contenuti ottimizzati per gli algoritmi, e non per le persone.
Dalle ceneri di un internet non più a misura d’uomo, nasce ciò che viene definita come “On-Chain Era”, un altro modo di chiamare il Web3.
La On-Chain Era sarà definita come il periodo durante il quale gran parte della produzione creativa e culturale del mondo, saranno scritte, archiviate e accessibili su blockchain.
Il vantaggio dell'On-Chain Era sarà il modo in cui consentirà ai singoli utenti e alle community di mantenere la sovranità digitale, muovendosi tra i diversi spazi senza che le loro creazioni siano intrappolate in un'unica piattaforma.
Un'opera o un contenuto scritto on-chain creerà una prova dimostrabile da chiunque delle origini di quell'informazione o di quell'opera, conserverà e manterrà quell'opera grazie a una rete decentralizzata di computer e codice, e le permetterà di essere accessibile in tutto il web.
Lo svantaggio dell'On-Chain Era sarà rappresentato dai limiti delle stesse blockchain.
Quanto possono essere grandi le blockchain? Quanto possono essere più veloci? Quanto più economiche? Saranno in grado di gestire grandi quantità di informazioni? E soprattutto, sarà abbastanza semplice fare l’on-boarding di miliardi di persone nel mondo?
Le rivoluzioni tecnologiche del passato hanno mostrato come l’evoluzione dei cambiamenti tecnologici avviene per gradi e le bolle speculative spesso creano utilità successive.
Per esempio, con le ferrovie nel XIX secolo, gli investimenti locali per costruire linee ferroviarie regionali erano accompagnati da promesse di grandi ricchezze. Questi progetti sono quasi tutti falliti, costellando il paesaggio di binari inutili e svuotando le tasche degli investitori.
Alla fine si capì che la semplice costruzione di una linea ferroviaria non era sufficiente. Occorreva che ci fossero attività, commercio e industria a supporto. Sta accadendo la medesima situazione con le blockchain.
Le blockchain e i progetti legati alla sola promessa futura, senza alcuna utilità attuale e reale, svuoteranno le tasche degli investitori.
Le blockchain e i progetti che ospiteranno vere attività, commercio e industrie creeranno ricchezza nelle tasche degli investitori.
Skin in the Crypto
Chi ha letto il libro di Nassim Taleb, “Skin in the Game”?
Taleb analizza come la presenza o l'assenza di “Skin in the Game", in italiano "Avere la pelle in gioco" influisca sul processo decisionale. Taleb sostiene che le persone che hanno interessi personali e finanziari nelle conseguenze delle loro azioni saranno più propense a prendere decisioni sagge e prudenti.
Ecco perché Skin in the Crypto.
Non basta creare e voler vendere NFT per "Avere la pelle in gioco".
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